Titolo: L’angelo di Monaco
Autore: Fabiano Massimi
Editore: Longanesi
Anno edizione: 2020
Pagine: 496
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“Nonostante tutto quanto era accaduto negli ultimi trent’anni – il declino con l’Impero, la Grande guerra, la Repubblica, il crollo di Wall Street – il mercato era ancora lì, e lo stesso i tuoi avventori, con chiacchiere sempre diverse e sempre uguali, stagione dopo stagione.”
Mi ha da subito impressionato questa visione immobile delle cose, tipica del tempo che inghiotte le tragedie, zittendole.
La vita della giovane Geli Raubal, tra realtà storica e finzione, si conclude in un appartamento di Prinzregentenplatz. Anche se tutto potrebbe far pensare a un suicidio, c’è chi ha sospetti sulla morte della bella nipote di Hitler che divideva con lui l’appartamento. In verità, a causa di quel rapporto Hitler era già al centro di pettegolezzi.
Il commissario Sauer decide di indagare. Hitler sembra avere un alibi inattaccabile e tutti i testimoni spiegano i fatti in modo perfettamente concorde, come se fossero stati istruiti prima.
Con stile secco e coinvolgente, l’autore ci porta all’interno delle menti dei suoi personaggi, senza perdere mai il ritmo della narrazione.
L’angelo di Monaco può essere una metafora di ciò che sta per accadere in Germania, dove verranno sacrificate milioni di vittime innocenti.
Consiglio la lettura di questo libro veramente ben scritto.
Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane. L’angelo di Monaco (Longanesi, 2020) è il suo romanzo d’esordio.