Come molti scrittori sanno, agenti ed editori si formano un’idea con le prime dieci pagine dei romanzi che ricevono. È proprio lì che dovrai creare un forte impatto. Se alla fine delle prime dieci pagine non li hai “agganciati” allora è quasi sicuro che non riceverai una risposta positiva.
Per prima cosa cerca di conoscere la casa editrice o l’agente ai quali vuoi mandare il tuo lavoro e assicurati di creare l’apertura del romanzo che stanno cercando.
Ecco alcune cose che le prime dieci pagine del romanzo devono contenere:
Il protagonista
Il personaggio principale deve essere qualcuno che attira la curiosità dei lettori. In qualche modo devono identificarsi in lui. Per questo dovrai accennare subito i desideri e i motivi che spingono il tuo protagonista. Potresti addirittura farlo nelle prime righe. Ci sono tanti romanzieri di esordienti che scrivono storie con più punti di vista. Anche se questo può arricchire la storia bisogna tener presente la difficoltà aumenta in modo esponenziale per ogni POV aggiunto.
Se vuoi sapere di più sul punto di vista multiplo e le sue insidie, guarda il mio video su questo argomento.
La cosa migliore, per i primi libri, è sviluppare un singolo personaggio POV che sia ben disegnato. Già che siamo in argomento, considera l’antagonista del personaggio principale. Anche lui deve essere ben costruito, con desideri, motivazioni e peculiarità. Se costruisci un antagonista stereotipato, il lettore può pensare che non valga la pena fare il tifo per il protagonista.
Crea con cura l’avversario proprio come fai con il personaggio principale. Nel tentativo di dipingere un nemico credibile, alcuni scrittori cercano di renderlo “realistico”, cioè né buono né cattivo. Ma attenzione: se sembra senza carattere il lettore potrebbe confondersi o perdere interesse. Disegna i tuoi personaggi in quelle dieci pagine in modo che i lettori capiscano i loro desideri e l’obiettivo della storia.
Il conflitto
E cosa vogliono? O la stessa cosa (ma solo uno può vincere) oppure l’antagonista deve cercare di impedire al protagonista di realizzare il suo obiettivo. Il conflitto con la C maiuscola è il modo più veloce e facile per illustrare un obiettivo che solo una persona può ottenere.
All’inizio del romanzo dovrai introdurre il personaggio e il suo mondo, magari aggiungere qualche altro personaggio. Ma in quelle prime dieci pagine devi mostrare il conflitto e le lotte che il raggiungimento dell’obiettivo creerà.
Per quale motivo? Se trascorri troppo tempo sull’impostazione della storia, i lettori non capiscono cosa c’è in gioco. Il conflitto deve essere presentato presto nella narrazione. Se inizi il romanzo nel bel mezzo del conflitto, il tuo lettore sarà subito catapultato nel centro della storia e probabilmente continuerà a leggere per vedere come si risolve questa battaglia. Prima fai immergere il lettore nel conflitto, più creerai curiosità nel lettore.
Alza la posta in gioco
Infine, se le prime dieci pagine del tuo romanzo hanno molti conflitti ma i lettori non riescono a capire cosa potrebbe perdere il protagonista nella battaglia, probabilmente la posta in gioco è molto bassa.
Chiediti: e se il protagonista non raggiunge l’obiettivo? Rispondere può aiutarti a capire se aumentare la posta in gioco. Cosa può perdere il personaggio, l’ambiente o il mondo, se il tuo personaggio non riuscisse a realizzare il suo scopo?
Il segreto per trovare una posta in gioco alta è andare direttamente sulle emozioni che tutti gli esseri umani bramano: amore, accettazione, bellezza, appartenenza, eccitazione, ecc.
Dai al personaggio un bisogno appassionato e disperato di raggiungere il suo obiettivo. Imposta tutto questo nelle prime dieci pagine e i tuoi lettori ti ringrazieranno.
Hai qualche trucco per caratterizzare il conflitto e la posta in gioco nelle prime dieci pagine? Se ti va, rispondi a questa mail e raccontamelo.
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