Che tu stia scrivendo romanzi rosa, gialli, young adult, tutto inizia con la storia. Devi conoscere la struttura della narrazione e come funziona prima di scrivere una singola riga.
Vediamo insieme le 5 regole per scrivere storie che funzionano.
Regola n. 1: quale storia vuoi raccontare?
Devi iniziare da qui. Ed è qui che molti scrittori falliscono perché non si prendono il tempo per porsi questa domanda. Anche quando lo fanno, spesso hanno un’idea che non è chiara o specifica.
Diciamo che vuoi scrivere una storia di formazione su un ragazzo. Questo è un punto di partenza, il germe di un’idea, ma non ti dice assolutamente nulla sulla storia vera e propria. Dire che vuoi raccontare la vicenda di un ragazzo di tredici anni di Roma che ha un risveglio spirituale mentre è in coma da sei mesi, è più specifico.
Quando ho cominciato a scrivere il mio romanzo Una strana famiglia perfetta, ho iniziato con l’idea che una delle cose con cui alcuni di noi lottano è il sentirsi estranei nella propria famiglia. È una premessa, ma non è una storia.
Una volta che mi sono seduta e ho preso in esame tutta una serie di spunti e possibilità creative, mi è venuta in mente un’idea preliminare migliore per Una strana famiglia perfetta: ci sono persone che hanno un sesto senso che permette alla loro mente di percepire cose che sono vere ma non manifeste. Si distruggono magari con droghe e alcol per non sentire la loro voce interiore che grida dentro di loro la verità che ancora è nascosta. Così era per Ludo, il protagonista, che inizia un lungo viaggio alla ricerca delle proprie origini. L’idea inizia a prendere forma e diventa più specifica e chiara.
Una volta che hai un’idea solida che ti entusiasma, allora puoi passare al prossimo step.
Regola n. 2: devi avere un conflitto.
Non importa quale storia scrivi, non importa quale scena scrivi, il conflitto è il tuo migliore amico. Quando parlo di conflitto penso all’elemento centrale di una storia, attorno al quale si muovono tutti gli altri elementi. Potrebbe sembrarti che il conflitto sia adatto a un thriller, una storia poliziesca o di guerra, in realtà è un principio che funziona in ogni narrazione, che si tratti di fiction letteraria, di una commedia romantica estiva o dell’ultimo film Disney Pixar. In ogni storia è sempre necessario un elemento di scontro, qualcosa che rompa un equilibrio, che turbi uno stato di quiete e che renda il futuro incerto, un punto di rottura, un elemento che dia origine a una lotta tra forze o volontà contrastanti. Si tratta di antagonismo, certamente, ma anche di sofferenza. Senza un minimo di lotta e di sofferenza, semplicemente non c’è storia.
Il tuo lavoro come scrittore è creare molti conflitti. Lo puoi fare con i tuoi personaggi che devono volere qualcosa, devono avere obiettivi o desideri, e tu, lo scrittore, devi creare ostacoli interessanti. I personaggi devono lottare contro questi ostacoli, e quando li salteranno, non solo l’esperienza li cambierà in qualche modo, ma dovranno anche sfruttare ciò che hanno imparato per superare le nuove difficoltà, con una posta in gioco sempre maggiore. Questo è ciò che crea suspense e costruisce non solo il dramma, ma anche la storia.
Per dirla in modo semplice, il tuo protagonista vuole qualcosa e l’antagonista farà di tutto per impedire al tuo protagonista di ottenerla. Le loro azioni e decisioni formano il conflitto. Devi creare un avversario straordinariamente bravo ad attaccare la più grande debolezza del tuo eroe.
La narrazione deve scorrere in modo naturale, il che significa che la storia si svilupperà conseguentemente alle decisioni che assumono i tuoi personaggi. Lo scrittore deve essere invisibile. Il lettore non deve mai sentire che stai costringendo i tuoi personaggi a prendere delle decisioni e a fare delle scelte per le esigenze della trama.
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Regola n. 3: inizia sempre con l’azione.
Le prime righe del libro sono fondamentali. L’obiettivo è quello di incuriosire, stimolare, convincere il lettore a immergersi nella lettura e a rimanere incollato alla pagina il più a lungo possibile.
Non c’è un metodo prefissato e universale che determini in che modo sia necessario iniziare il racconto, ma senza dubbio è essenziale affascinare, stuzzicare il lettore e catalizzarne l’attenzione fin da subito.
Nella narrativa contemporanea è sempre più diffusa la propensione a catapultare il lettore nel mezzo dell’azione senza troppi preamboli, piuttosto che seguire rigidamente l’ordine cronologico.
È molto più coinvolgente partire dall’incidente scatenante da cui origina la tua storia. Sì, è difficile, perché in questo modo successivamente dovrai mostrare i retroscena e gli avvenimenti che portano a quel momento. Dovrai fornire le informazioni necessarie al lettore per permettergli di ricostruire la storia, assemblando tutti i tasselli temporali. Ci vuole tempo e pratica, ma è una tecnica che può dare risultati davvero elettrizzanti.
Mettiamo il caso, però, che questo non sia proprio il processo creativo che fa per te. Potresti essere il tipo di scrittore che ha bisogno di scrivere la storia secondo una progressione temporale lineare. Ok, fallo. Quando avrai finito, il tuo compito sarà di identificare l’evento scatenante in seguito al quale si sviluppa la storia e trovare un modo per iniziare la narrazione da lì. Devi portare il lettore in quella scena il prima possibile.
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Regola n. 4: aumenta sempre la posta in gioco… e non mollare.
Tutti gli scrittori, anche quelli alle prime armi, sanno che non esiste un romanzo che funzioni senza conflitto. Il problema sorge quando non si riflette abbastanza su quale sia la posta in gioco e come incrementarla per creare una storia avvincente.
Potresti avvicinarti alla narrazione in questo modo: metti un cappio intorno al collo del tuo personaggio. Ogni decisione presa dal personaggio stringe un po’ il cappio. Man mano che la storia si evolve e che il tuo personaggio prende decisioni più difficili, quel cappio diventerà sempre più stretto. Il momento in cui sarà più stretto è alla fine, al culmine della storia. In quel momento il tuo personaggio dovrà affrontare il suo più grande ostacolo, quello che, se superato, gli permetterà di “respirare” di nuovo. Nell’arco del personaggio potremmo individuare questo momento come quello della trasformazione, in cui il protagonista decide il suo destino. Quando ciò accadrà, il tuo personaggio verrà in qualche modo modificato dalle esperienze e dalle scelte che ha fatto. Riuscirà a rimuovere o a sconfiggere ciò che lo blocca e scorgere come sarà la sua nuova vita, dopo questa sorta di rinascita interiore.
E se non vuoi che il tuo personaggio o i tuoi personaggi cambino? Anche questo va bene perché dice qualcosa su di loro e sugli eventi che stai cercando di raccontare, ma dovrai far vedere e sapere perché non cambiano.
Regola n. 5: preparati in anticipo.
Cosa deve fare uno scrittore?
Progettare.
Ora, se sei uno di quegli scrittori che dicono: “Non posso fare uno schema, ucciderà la mia creatività”, sappi che anch’io la pensavo così. Ma considera questo: gli scrittori televisivi si riuniscono in una stanza prima di elaborare le idee. All’inizio lavorano sui temi generali e sugli archi dei personaggi, poi sui singoli episodi e poi sulle scene. Così ho deciso di provare a seguire lo stesso metodo ed è quello che mi ha aiutato maggiormente nella stesura dei miei romanzi.
Prenditi tutto il tempo necessario per scorrere mentalmente l’intera storia e delineare il tuo libro. Immagina la struttura anticipo. Pensa alle grandi scelte, dolorose e combattute, che i tuoi personaggi dovranno compiere. Pensa a come aumentare la posta in gioco. Fidati di me quando ti dico che fare tutte queste cose in anticipo, prima di scrivere, ti sarà molto utile.
Dal momento che hai la tabella di marcia, quando ti siedi a scrivere sai già dove stai andando. Il che ti mette in uno stato più rilassato. Ti puoi concentrare sulla scena che hai di fronte e più sei rilassato, più la tua immaginazione funzionerà e ti offrirà nuove idee.
Lo schema è una guida. Detto questo, più l’idea del libro è strutturata, più piacevole e appagante è l’esperienza di scrittura. Ho avuto studenti che mi hanno combattuto su questo punto, e anche se non tutti si sono divertiti, alla fine hanno detto tutti la stessa cosa: sono stato contenti di averlo provato. Il processo ha permesso loro di impegnarsi nella scrittura della storia a un livello più profondo perché tutte le cose del “quadro generale” erano già state progettate.
Fatti un favore e segui queste linee guida. Ti renderanno un narratore migliore. Creerai personaggi più profondi e più completi di cui i lettori si innamoreranno e un libro più ricco e avvincente che i lettori non saranno in grado di riporre. Alla fine, non è quello che vuoi?
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